Uno degli esperimenti che più amo fare in cucina è servire preparazioni a metà tra dolce e salato. O meglio, impiegare ingredienti che all’apparenza si usano solo in pietanze salate anche per ricette dolci, stupendo coloro ai quali sottopongo il risultato finale.
Un’operazione che, devo ammettere, mi riesce piuttosto bene. L’ultima volta, a tal proposito, ho sfornato una ricetta perfetta per la colazione che non ho potuto far a meno di far assaggiare al mio fidanzato. Nonostante si trattasse di una tartelletta dolce contenente il formaggio, lui non si è minimamente accorto della cosa e si è complimentato per la bontà della ricetta.
Dosi per sei tartellette:
Ammetto che, dalle mie tartellette, non mi sarei mai aspettata un risultato del genere. Per prima cosa mi sono dedicata alla realizzazione della frolla, mescolando farina, 60 g di zucchero, tuorli e burro ridotto a pezzetti. Ho lasciato che fosse la planetaria a impastare, finché il composto non è risultato omogeneo e liscio. L’ho avvolto nella pellicola e l’ho lasciato riposare in frigo per circa un’ora.
Nel frattempo, in una bowl, ho raccolto il formaggio spalmabile, quello che restava dello zucchero (50 g), l’uovo intero e le mandorle precedentemente tritate nel mixer, dalle quali avevo ricavato una farina. Ho lavorato il tutto con le fruste elettriche, così da amalgamare gli ingredienti.
Ho ripreso dal frigo la pasta sfoglia, stendendola fino a ottenere uno spessore di circa mezzo centimetro. Ho rivestito sei stampi con carta da forno e li ho foderati con la pasta sfoglia, che ho provveduto a bucherellare. Ho farcito gli stampi con il composto preparato e ho poi infornato in forno statico, a 180°, per circa 30 minuti.
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Dopo 30 minuti ho estratto le tartellette e ne ho decorato la superficie con miele e mandorle a lamelle. Le ho rimesse in forno e impostato la modalità grill, lasciandole cuocere per qualche altro minuto, così da farle dorare. Una volta sfornate, ho completato le mie tartellette con zucchero a velo e me ne sono subito gustata una, tanto mi facevano gola. Un risultato che più squisito non avrebbe potuto essere.
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